venerdì 14 novembre 2014

POETI O COMPLICI



Delle poesie resterà solo qualcosa di vago un trasparente fantasma nella mente, leggero.
Delle poesie resterà poco, un seme di bellezza che per un attimo invade la nostra esistenza.
Un poeta ha il dovere morale di seminare bellezza con le sue parole,
se non lo fa è COMPLICE dell'orrore che invade il mondo.

Complice.
Parole nude, affiorano dal profondo, inutili.
Le farfalle volano cercando cristalli nei sogni,
e le fiamme nella foresta bruciano ali e tempi.
Barbari, mercenari, cannibali, preti e profeti.

Forma assente, vuoto, nella mente dilaga follia.
Silenzi assordanti sfondano i timpani, campane
di bronzo fuso dal fuoco dell'inutile guerra.
Nella mente specchi, pensieri brucianti di rabbie.

Poeta, taci? tu non puoi! la tua è Poesia. Illusione
e paura, mia, riflessi muti su pareti di gomma. L'orrore
invade il mondo; potenti, bellezze, orchi, del pudore
divoratori. Striscia, tranquilla, languida, la parola vestita.

Piccoli fiori senza più petali. Fragile gazzella, pelle
consumata dagli sguardi assetati di affamati leoni.
Il mondo guarda, il mondo sa, è complice e tace.
Vendute, le vendono morte nell'anima. Ed io, poeta?

No, Complice!

M.S.
© copyright2009

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